“Investire in moderne tecnologie e in giovani laureati intraprendenti che portino idee e innovazione: questa è la filosofia di Jolly Plastic S.p.A., società che rappresenta una delle eccellenze del nostro comparto produttivo.
A Rossano Ponsiani, direttore generale dell’azienda nonché uno dei titolari, abbiamo chiesto quando e chi dette inizio alla storia di Jolly Plastic. “L’inizio dell’attività risale al 1967 e si deve a due persone – dice Rossano Ponsiani – e cioè a mio padre Vigo Sauro e a Giuseppe Gabbanini. […] In effetti – prosegue – i due amici avevano insieme già precedentemente un’attività di commercio e di importazione di articoli casalinghi. Io ricordo in particolare le mollette per stendere i panni, ma anche scope e altri prodotti per la pulizia della casa. Agli inizi di quell’anno decisero di iniziare questa attività e, pur non conoscendo il settore, si recarono a Milano per acquistare due impianti di estrusioni di polietilene e, in seguito, una macchina per la stampa flexografica e una saldatrice per completare la produzione di sacchetti per alimenti e non, shoppers e bobine per il confezionamento industriale”.
All’inizio dell’attività Giuseppe Gabbanini comunicò al suo socio che sarebbe rimasto in azienda per dieci anni e, infatti, al termine del 1977 cessò la sua collaborazione. Dall’inizio dell’anno successivo dunque l’azienda rimase totalmente di proprietà della famiglia Ponsiani.
Ma perché il nome Jolly Plastic? Vigo Sauro Ponsiani, che già quando aveva venti anni produceva scope pur non tralasciando mai di lavorare la terra, acquistò da Piero Niccolai lo stampo per un bustino di Plastica che serviva per produrre la scopa Jolly e da qui nacque il marchio Jolly Plastic.
È confermata dunque anche dalla storia di questa società la tradizione imprenditoriale del territorio di Larciano, mettendo in risalto l’iniziativa individuale e tutte quelle caratteristiche che ne determinano il successo. “A mio padre – dice Rossano – dobbiamo tanta riconoscenza perché negli anni è riuscito a trovare tutti gli elementi necessari per essere all’avanguardia in un contesto profondamente mutevole e adeguarsi sempre alle richieste del mercato”. […]
Jolly Plastic occupa 35 dipendenti ed è guidata da Rossano Ponsiani, direttore generale, suo fratello Marco, direttore tecnico, e dai figli Raffaele, ingegnere di produzione, e Riccardo, responsabile della qualità. In conseguenza del cambiamento dei mercati nel campo dell’estrusione in polietilene, Jolly Plastic alla fine degli anni 90 si trovò a prendere un’ importante e delicata decisione: proseguire nella usuale produzione o adeguarsi al mercato. Venne così deciso di assumere un laureato in chimica industriale e di acquistare due impianti di nuova generazione. A quel punto pensare di proseguire nello stesso tipo di produzione divenne assurdo perché il costo dei macchinari non avrebbe permesso un regolare assorbimento dell’ammortamento. Fu deciso quindi di dedicarsi quasi totalmente al settore alimentare realizzando semilavorati destinati ad aziende di converting per ulteriori lavorazioni di accoppiamento con altri materiali e una stampa flexografica se richiesta.
Le scelte fatte hanno permesso l’inserimento in nuovi mercati rivelandosi vincenti, e garantendo la continuità lavorativa anche durante un periodo difficile come quello del lockdown. Di recente l’azienda è riuscita ad imporsi un profondo mindset per affrontare i continui aggiornamenti richiesti dal mercato con tecnologie sempre più efficaci e sostenibili in modo tale che la crescita economica non comportasse degrado ambientale. In quest’ottica sono stati sviluppati nuovi prodotti monomateriale completamente riciclabili e, grazie agli ultimi investimenti, anche film di polietilene a nove strati per garantire maggiore durata e conservazione degli alimenti. Negli ultimi anni sono stati assunti tre giovani diplomati all’Istituto Pacinotti di Pistoia confermando la filosofia aziendale. Concludendo, un’impresa che conferma la storica tradizione imprenditoriale del territorio che si distingue per la capacità di ricerca e investimenti.”